Cibo per la mente e non solo

La parola “dieta” ha perso oggi il suo reale significato.

Nell’antichità, nella medicina greca, la dieta era intesa come uno stile di vita che prevedeva alcune regole che influivano in ogni aspetto della vita quotidiana: dall’alimentazione, all’esercizio fisico, al riposo.

Non una terapia dimagrante straordinaria, ma un ordine da osservare con diligenza per aver cura costante della propria salute.

Oggi, la concezione e quello che ognuno di noi ha in mente è, invece, un percorso di privazione, di ristrettezze alimentari, di sforzi volti ad ottenere dei risultati, meglio se in breve tempo.

Spesso ci si dimentica del rapporto fra dieta e benessere che in realtà deve diventare, e sempre più lo sta diventando, un approccio innovativo che tiene conto dei propri desideri, degli stili di vita, dello stato di salute e della storia personale di ciascuno di noi.

L’alimentazione incide sul benessere psicologico, e negli ultimi anni da numerosi studi scientifici è emersa e sempre più confermata la stretta interconnessione tra cibo e mente, laddove il primo può influenzare l’altra e viceversa.

Il mantenimento del benessere psicologico, oltre che fisiologico, passa quindi anche da una sana alimentazione, contraddistinta da una dieta equilibrata e da cibi qualitativamente prescelti in base ai loro principi e valori nutrizionali.

Perche?! Il complesso sistema nervoso di cui ogni individuo è dotato si aziona sulla base di particolari processi biochimici, che per funzionare necessitano di certi nutrienti, nutraceutici, e, per essere protetti, di certi antiossidanti.

Elementi come proteine, sali minerali, vitamine, zuccheri, fito-molecole etc. mediano la costituzione e la ristrutturazione di certe strutture cerebrali, così come il passaggio dei segnali elettrici tra neurone e neurone alla base del funzionamento neuropsicologico.

Il cervello è la sede della nostra componente psicologica, ma allo stesso tempo un organo il cui funzionamento dipende da elementi nutritivi.

Molti principi contenuti negli alimenti hanno allora il potere di mediare il funzionamento del sistema nervoso, inibendolo o stimolandolo, e quindi più in generale la capacità di mantenere o meno la buona salute di molteplici dinamiche psico-fisiche.

E’ intuibile quindi lo stretto rapporto tra alimentazione e sfera psicologica ed il fatto che un adeguato comportamento alimentare preserva un’ottima salute neurologica e psichica.

Nel Libro “Brain Food: The Surprising Power of Eating for Cognitive Power”(Cibo per la mente: la sorprendente potenza del mangiare per il potere cognitivo) la dottoressa Lisa Mosconi afferma:”Il nostro cervello non sta al passo con il cambiamento storico dei consumi alimentari”.

Risulta evidente nel suo libro, la stretta relazione tra ciò che mangiavano i nostri antenati e il concetto di longevità.

Il suo contributo all’affascinante nuovo mondo della ‘neuro-nutrizione’ differisce drasticamente dalla cultura della dieta a cui tutti siamo così abituati e può aiutarci a capire perché includere (ed escludere) determinati alimenti può effettivamente aumentare la salute del nostro cervello.

Come risultato dei suoi anni di ricerca in questo campo, la dott.ssa Mosconi propone vari alimenti che portano a un migliore funzionamento cognitivo e a quelli che, al contrario, minimizzano il funzionamento cognitivo. “I migliori quattro alimenti che si possono consumare per aumentare la potenza del cervello sono il pesce, le verdure a foglia verde scuro, le bacche e l’acqua, spiega. E i peggiori? Fast food, cibi lavorati e carne di scarsa qualità.

Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come medico, nutrizionista o dietista, preparatore atletico. Le informazioni riportate non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.