EPICONDILITE O “GOMITO DEL TENNISTA”

Il “gomito del tennista” è un’espressione che viene comunemente utilizzata per indicare l’epicondilite laterale, cioè un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale). Il tennis è l’attività sportiva che espone a maggior tensione le strutture muscolo-scheletriche interessate dal disturbo.

La fascia di età più colpita da questo disturbo è quella dai 30 ai 50 anni.

Quali sono i sintomi più frequenti?

  • Dolore e il gonfiore sulla parte esterna del gomito sono i sintomi più indicativi dell’epicondilite. I sintomi si sviluppano gradualmente, inizialmente il dolore è circoscritto al gomito, si manifesta quando si compiono movimenti di estensione del polso o della mano contro una resistenza e tende ad aumentare se sollecitato attraverso movimenti che richiedono il coinvolgimento dei muscoli dell’avambraccio. Se l’affezione non viene trattata, il dolore può irradiarsi lungo l’avambraccio e persistere anche a riposo.
  • Forza nella presa debole e dolorosa, anche mentre si stringono tra le mani piccoli oggetti, relativamente pesanti;
  • Peggioramento del dolore con i movimenti del polso, in particolare con l’estensione e i movimenti di sollevamento;
  • Rigidità mattutina.

Solitamente i sintomi vengono peggiorati dalle attività dell’avambraccio, in particolare dai movimenti di torsione, come quando si gira una maniglia della porta o si apre un barattolo. Il braccio dominante è colpito con maggiore incidenza. Il dolore associato all’epicondilite laterale può essere di lieve o grave intensità (può essere avvertito anche quando il braccio viene tenuto a riposo). Un episodio di epicondilite laterale può durare, di solito, tra i sei mesi e i due anni. Tuttavia, la maggioranza delle persone tende a recuperare entro un anno.

NB: Invece se il dolore è avvertito sul lato interno del gomito (conosciuto come gomito del giocatore di golf) interessa l’epicondilo mediale, le cui inserzioni tendinee sono responsabili della flessione del polso verso il palmo della mano.

Come possiamo prevenire il gomito del tennista?

E’ necessario limitare al minimo quelli che sono i fattori di rischio legati allo sviluppo di questa infiammazione. Vediamo di seguito alcuni esempi:

  • Sovraccarico funzionale dei muscoli e dei tendini del gomito.
  • Sforzi eccessivi connessi ai movimenti del braccio, e in particolare del gomito.
  • Danni diretti (come i movimenti scorretti o l’eccessiva estensione dell’avambraccio).

Diagnosi

Se la condizione è causata da un’attività faticosa o ripetitiva, questa si dovrebbe evitare fino a quando i sintomi migliorano. Tuttavia, se il dolore al gomito persiste per diversi giorni nonostante il riposo, è consigliabile rivolgersi al proprio medico.

Durante l’esame, il medico si avvarrà di una serie di test (palpazione, test di Cozen, test di Mills) per accertare la provenienza del dolore, attraverso la palpazione diretta e la contemporanea ricerca dei segni di tumefazione locale.

Ulteriori test potrebbero essere prescritti dal medico per escludere altre cause alla base del disturbo: ad esempio Raggi X (per escludere l’artrite del gomito ed evidenziare eventuali calcificazioni), risonanza magnetica (MRI), elettromiografia (per escludere la compressione di un nervo).

Terapia

Il gomito del tennista è una condizione autolimitante; ciò significa che tende alla guarigione spontanea con il riposo. Tuttavia, il dolore può durare diverse settimane o mesi ed in tal caso alcuni trattamenti possono aiutare ad alleviare i sintomi e ad accelerare il recupero. Il trattamento convenzionale (non chirurgico) risulta avere successo in circa l’80-95% dei pazienti.

L’assunzione di antidolorifici, come il paracetamolo, può contribuire ad alleviare il dolore lieve. Il medico può anche consigliare l’utilizzo di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene o il ketoprofene. Oltre alle forme da assumere per via sistemica, sono disponibili anche creme e gel da applicare a livello topico. L’applicazione locale, quindi direttamente su gomito e avambraccio, è spesso raccomandata per i disturbi muscolo-scheletrici, poiché può ridurre l’infiammazione e il dolore senza causare effetti collaterali.

La fisioterapia può essere raccomandata se il gomito del tennista è più grave o persistente. Il fisioterapista è in grado di mostrare al paziente gli esercizi specifici per mantenere il braccio in movimento e rafforzare i muscoli dell’avambraccio. Nel breve termine, potrebbe essere anche raccomandato l’utilizzo di un bendaggio di supporto o di un tutore, che impediscono i movimenti dolorosi, garantendo il riposo dell’arto e alleviando i sintomi.

Se i sintomi persistono ancora dopo sei/dodici mesi di trattamenti convenzionali, il medico può raccomandare un intervento chirurgico.

Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come ad esempio il medico e/o il farmacista.
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