La diffusione di infezioni causate da un ceppo di Klebsiella pneumoniae produttore di carbapenemasi 2 (KPC-2), un enzima in grado di idrolizzare i farmaci carbapenemici rendendoli inefficaci, rappresenta un problema clinico importante nei soggetti ospedalizzati. Il gruppo di ricerca coordinato da Ana del Rio in Spagna ha pubblicato uno studio osservazionale (1) che ha valutato l’efficacia di diverse strategie per l’eradicazione intestinale di KPCKP durante un’epidemia. Lo studio ha arruolato 73 pazienti con tampone rettale positivo per KPCKP, suddivisi in 3 gruppi sperimentali: nel gruppo controllo 21 soggetti non hanno ricevuto alcun trattamento; 26 pazienti sono stati trattati per 10 giorni con antibiotici non assorbibili (NAA); ulteriori 26 pazienti sono stati trattati con la terapia antibiotica seguita da 20 giorni di integrazione con la Formulazione De Simone. Dopo 30 giorni tutti i pazienti sono stati valutati nuovamente tramite un tampone rettale. Lo studio ha rilevato che nel gruppo sottoposto a trattamento con antibiotici + probiotici, l’eradicazione della KPCKP si è ottenuta nel l’88,4% dei soggetti, e che il tasso di decolonizzazione era superiore rispetto al gruppo controllo (p = 0,14) e al gruppo dei soggetti trattati solo con NAA (p = 0,09).
Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come ad esempio il medico e/o il farmacista.
Le informazioni riportate non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.