Una indagine dell’i Istituto di ricerche Gfk su un campione di 4.000 persone in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Russia, ha portato in evidenza ed analizzato il rapporto tra le persone e il dolore.
Emerge che il dolore, in particolare quello osseo muscolare e quello legato ad emicranie e cefalee, sia molto diffuso e si presenti con una frequenza elevata.
Come vedremo in seguito, l’incidenza di un livello di media-forte intensità del dolore ha effetti sulla vita sociale e privata degli individui colpiti.
Si arriva a calcolare che circa il 50% delle persone intervistate subisce una trasformazione comportamentale (scontrosità, insofferenza e intolleranza verso tutti e tutto) fino all’estremo di vere e proprie forme di isolamento (“non voglio vedere e sentire nessuno”).
Gli effetti del dolore di medio-forte intensità hanno, di conseguenza, ripercussioni sulla vita quotidiana portando ad una perdita di concentrazione, difficoltà nello svolgere anche le più semplici attività quotidiane (familiari, personali o lavorative che siano) e intaccando le relazioni con gli altri.
Basti pensare che due terzi degli italiani colpiti (66%) non riesce ad affrontare nemmeno un’attività tra quelle abituali.
Cerchiamo di dettagliare un po’ la ricerca:
A livello complessivo (nei 5 paesi oggetto dell’indagine):
- circa 9 episodi di dolore all’anno di cui 2 o 3 definiti di media/forte intensità
- le donne ne soffrono più frequentemente
- il dolore si manifesta con frequenze ed intensità maggiori negli over 50.
In Italia:
- il dolore più diffuso e quello osseo-muscolare (60% degli intervistati)
- Circa il 67% degli uomini, ed in particolare over 50, ne soffre
- le cefalee o emicranie sono al 2° posto di questa particolare classifica
- Circa il 62% delle donne e il 65% degli under 50 soffre di cefalee o emicranie (speculare al dolore osseo-muscolare)
L’indagine svela una peculiarità degli Italiani rispetto a tutti gli abitanti degli altri paesi coinvolti: siamo i più ipocondriaci, alla prima manifestazione di dolore, ci preoccupiamo subito di avere una malattia più o meno grave. Oltre 33% degli intervistati ha infatti dichiarato questa preoccupazione e la conseguenza che l’italiano consulta subito medico e farmacista. Infatti, ben il 63% degli intervistati si rivolge immediatamente ad un esperto di fiducia.
Sono gli uomini a ricorrere per primi ai loro pareri.
Ma una volta arrivati dall’esperto di fiducia insorgono nuovi problemi:
- ben la metà degli intervistati (49%) ammette come sia difficile individuare precisamente la sede del dolore, poiché tutto il corpo ne risente, rendendo difficile capirne l’origine;
- il 62% dichiara di avere difficoltà nel trasferire al medico o al farmacista l’intensità del dolore che provano;
- il 60% non ne sanno descrivere la sua tipologia e
- il 53% la sua localizzazione.