E’ risaputo che, pur non essendo direttamente correlato, un consumo eccessivo di carboidrati semplici (ZUCCHERI) “può portare ad un regime dietetico squilibrato e/o eccessivo sotto il profilo energetico, tale da facilitare l’eventuale comparsa delle malattie sopra indicate” (Linee Guida INRAN – 4).
Zuccheri, dolci e bevande zuccherate non vanno eliminati, ma assunti nei giusti limiti.
Ricordiamoci che lo zucchero ingerito ma non utilizzato come fonte di energia, viene immagazzinato sotto forma di grasso di deposito per scorta energetica.
E non dimentichiamo il problema delle carie dentali!
Tutte motivazioni che spingono il consumatore a essere più attento alla quantità di zuccheri presenti nei prodotti che mangia.
Allora è corretto acquistare e mangiare alimenti “SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI”?
Anche per questo “claim” il Regolamento n°1924 da una definizione ben precisa: il prodotto “non deve contenere mono e disaccaridi aggiunti o altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti”.
E’ evidente che un alimento “senza zuccheri aggiunti” non è “senza zuccheri”: è un prodotto che naturalmente contiene una certa quantità di zuccheri ma non ne sono stati aggiunti altri durante la fase di preparazione.
Per esempio, una bevanda a base di frutta che ha come unico ingrediente il succo dei frutti è “senza zuccheri aggiunti”, ma contiene naturalmente zuccheri (quelli della frutta).
Quindi se vogliamo stare attenti alla quantità di zuccheri semplici che assumiamo, ben vengano i prodotti “SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI”.
Attenzione però…leggiamo bene le etichette!!!!!
Senza zuccheri aggiunti non vuole dire senza “Zucchero” (quello bianco per capirci), ma sta a significare che non devono essere presenti altri alimenti o estratti alimentari o altri dolcificanti aggiunti durante la lavorazione, come per esempio EDULCORANTI o SCIROPPI DI FRUTTA.