La contrattura è definita come “Lesione Muscolare Acuta”.
Questa definizione comprende, oltre alla contrattura, gli strappi muscolari (rottura delle fibre muscolari) e gli stiramenti o elongazioni muscolari (allungamento delle fibre muscolari).
La contrattura è la meno grave delle tre in quanto non causa alcuna lesione anatomica alle fibre del muscolo ma semplicemente una contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici.
Ciò che si verifica è semplicemente una ipertonia involontaria e per qualche tempo permanente del tono muscolare, riscontrabile anche al tatto.
Perché avviene la contrattura
La contrattura è un meccanismo difensivo spontaneo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologica.
Questo eccessivo carico innesca un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi e irrigidirsi per evitare lesioni più gravi al muscolo stesso o alle articolazioni ad esso connesse.
Le cause predisponenti possono essere di natura meccanica e/o metabolica ma non sono state ancora definite con chiarezza.
Ciò che si sa è che sono in qualche modo correlate ai seguenti fattori:
- sollecitazioni eccessive;
- movimenti bruschi e violenti;
- problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione;
- mancanza di riscaldamento generale e specifico;
- preparazione fisica non idonea;
- colpi di freddo.
Cosa succede
Quando si è colpiti da una contrattura la muscolatura appare rigida, viene percepito dolore a seguito di palpazione e nello svolgere determinati movimenti che il più delle volte non si riescono a compiere, si avverte una tensione muscolare solitamente localizzata.
Le contratture più comuni e dolorose sono quelle lobari (Lombalgia Acuta, colpo della strega), cervicali (Torcicollo) e alle gambe (polpacci, quadricipidi, bicipiti femorali). Generalmente i tempi di guarigione variano da 2/3 giorni a una settimana.
Cosa succede allo sportivo agonista
L’atleta colpito da una contrattura avverte un dolore modesto e diffuso lungo l’area muscolare interessata. L’ipertonia viene percepita piuttosto chiaramente e l’atleta lamenta una mancanza di elasticità del muscolo durante i movimenti. La palpazione consente di apprezzare l’aumento involontario del tono muscolare e di evocare dolore soprattutto in alcuni punti (trigger point attivi). Il dolore è tollerabile e non impedisce il proseguimento dell’attività sportiva. Tuttavia, per allontanare il rischio di complicazioni, è bene sospendere immediatamente l’allenamento o la competizione.
Rimedi alla contrattura muscolare
Il riposo è una terapia necessaria ed efficace.
Nei casi più leggeri e comuni, possono essere utili stretching (molto leggero, con movimenti progressivi e cercando di non peggiorare la situazione quindi fermatevi quando sentite dolore), attività fisica aerobica molto blanda (per favorire l’irrorazione sanguinea alla muscolatura contratta), l’utilizzo a livello topico di creme o oli antiinfiammatori naturali (meno invasivi dei farmaci assunti per via orale), automassaggi leggeri.
Il medico, nei casi di contratture più gravi, può consigliare anche una cura con farmaci miorilassanti, antidolorifici e antinfiammatori.
Per velocizzare il recupero totale, possono essere utili massaggi decontratturanti o manipolazioni, eseguiti da professionisti.
Generalmente, i tempi di guarigione non superano i 7 giorni.
Meglio caldo o freddo?
E’ la prima domanda che ci si pone appena insorge una contrattura.
In realtà, anche se con tempi diversi, sono entrambi efficaci:
- il freddo può essere utile nella prima fase acuta, per contrastare l’infiammazione;
- il caldo può essere utile in una seconda fase come miorilassante in quanto, aumentando la vasodilatazione, favorisce l’irrorazione sanguinea nei muscoli contratti.